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Leila, una storia di consapevolezza

Periodo scolastico

Immagine della Consegna del Diploma di Licenza Media nel Gennaio 1971, nella città natale di Sorocaba (Stato di San Paolo del Brasile). L’ultima immagine riguarda la premiazione del Concorso di Monografia consegnato dal Sindaco della Città di Sorocaba nel 1 Novembre 1972.

Roma 1978

Sono arrivata in Italia come ballerina di danza classica e ho iniziato il mio percorso di affermazione di genere. Ho incominciato a lavorare nei locali notturni imitando cantanti brasiliani. In questo periodo ero molto all’avanguardia, e mi sono stabilita a Roma nel 1980.

Copacabana Show

Nel 1988 creo la Compagnia di spettacoli brasiliano nominata Copacabana Show. In queste foto sono raffigurate alcune rappresentazioni effettuate in diverse piazze e località d’Italia.

Transgressive Sex Show

Nel periodo 1989-1994 con la mia equipe di spettacoli trans abbiamo inaugurato al Back Stage di Roma la serata Transgressive Sex Show. In questo file sono presenti locandine e foto relative alle serate.



Le proteste alla Festa dell’Unità del 1995

Foto che ritrae il momento di protesta contro una serie di eventi e multe per “mascheramento” che la polizia infliggeva alle persone trans fermate pubblicamente per strada. La protesta ha avuto luogo nell’anno 1995 alla Festa dell’Unita di Roma. In questa protesta con altre trans abbiamo deciso di vestirci con abiti maschili indossando scarpe con tacchi a spillo.

Pride di Napoli del 1996

Partecipazione nel primo Pride di Napoli del 1996. Con le mie amiche avevamo pensato di creare un costume originale. Zula, la mia migliore amica e sarta, ha creato e cucito il vestito composto da pagine di riviste pornografiche. Il successo riscosso è stato tale che sono poi apparsa persino nella copertina della rivista AUT.

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Leila sulle pagine dei giornali

In questo file sono presenti 2 articoli di giornale. L’articolo di pagina 1 racconta del mio impegno di lavoro come operatrice e mediatrice linguistica culturale per il contrasto e la riduzione del danno per le persone sexworkers. L’articolo di pagina 2 è un’intervista al giornale SOLE 24ore del 2006 che racconta il mio percorso lungo e faticoso per superare l’iter burocratico per acquisire la cittadinanza italiana.

Prévention Action Santé Travail pour les Transgenres

Ho collaborato con l’associazione francese PASTT – Prévention Action Santé Travail pour les Transgenres nel 1998. Le foto ritraggono la mia visita alla loro sede di Parigi e con la presidente Camille Cabral. In questa occasione abbiamo svolto un seminario con le donne sindacaliste della città di Tours.

Il primo libro

Il mio primo libro romanzo autobiografico edito dalla casa editrice Croce, che racconta la storia della mia infanzia fino ai giorni della presentazione del libro nel 2010. Nel libro ho cercato di narrare solo i momenti positivi della mia vita, che potessero essere di aiuto per tutte le persone che fanno il coming out.

«Ci metteremo la faccia»

La piece “Ci metteremo la faccia” racconta le difficoltà della consapevolezza delle persone trans gender per il fatto che subiscono oppressioni e discriminazione già a partire dell’ambiente familiare passando poi nell’arco della loro vita per i diversi episodi di trans fobia sociale e interiorizzata. Nella conclusione dello spettacolo recito un mio monologo intitolato “Erano solo quattordici” narra la violenza fisica e psicologica che ho subito nel settembre del 1995. Ho dovuto fare un lavoro di autocoscienza di elaborazione e guarigione di una ferita esistenziale molto profonda provocata da questo episodio di estrema violenza.

Immagine della Consegna del Diploma di Licenza Media nel Gennaio 1971, nella città natale di Sorocaba (Stato di San Paolo del Brasile). L’ultima immagine riguarda la premiazione del Concorso di Monografia consegnato dal Sindaco della Città di Sorocaba nel 1 Novembre 1972.

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Sono arrivata in Italia come ballerina di danza classica e ho iniziato il mio percorso di affermazione di genere. Ho incominciato a lavorare nei locali notturni imitando cantanti brasiliani. In questo periodo ero molto all’avanguardia, e mi sono stabilita a Roma nel 1980.

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Nel 1988 creo la Compagnia di spettacoli brasiliano nominata Copacabana Show. In queste foto sono raffigurate alcune rappresentazioni effettuate in diverse piazze e località d’Italia.

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Nel periodo 1989-1994 con la mia equipe di spettacoli trans abbiamo inaugurato al Back Stage di Roma la serata Transgressive Sex Show. In questo file sono presenti locandine e foto relative alle serate.

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Foto che ritrae il momento di protesta contro una serie di eventi e multe per “mascheramento” che la polizia infliggeva alle persone trans fermate pubblicamente per strada. La protesta ha avuto luogo nell’anno 1995 alla Festa dell’Unita di Roma. In questa protesta con altre trans abbiamo deciso di vestirci con abiti maschili indossando scarpe con tacchi a spillo.

Partecipazione nel primo Pride di Napoli del 1996. Con le mie amiche avevamo pensato di creare un costume originale. Zula, la mia migliore amica e sarta, ha creato e cucito il vestito composto da pagine di riviste pornografiche. Il successo riscosso è stato tale che sono poi apparsa persino nella copertina della rivista AUT.
In questo file sono presenti 2 articoli di giornale. L’articolo di pagina 1 racconta del mio impegno di lavoro come operatrice e mediatrice linguistica culturale per il contrasto e la riduzione del danno per le persone sexworkers. L’articolo di pagina 2 è un’intervista al giornale SOLE 24ore del 2006 che racconta il mio percorso lungo e faticoso per superare l’iter burocratico per acquisire la cittadinanza italiana.

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Ho collaborato con l’associazione francese PASTT – Prévention Action Santé Travail pour les Transgenres nel 1998. Le foto ritraggono la mia visita alla loro sede di Parigi e con la presidente Camille Cabral. In questa occasione abbiamo svolto un seminario con le donne sindacaliste della città di Tours.

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Il mio primo libro romanzo autobiografico edito dalla casa editrice Croce, che racconta la storia della mia infanzia fino ai giorni della presentazione del libro nel 2010. Nel libro ho cercato di narrare solo i momenti positivi della mia vita, che potessero essere di aiuto per tutte le persone che fanno il coming out.

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La piece “Ci metteremo la faccia” racconta le difficoltà della consapevolezza delle persone trans gender per il fatto che subiscono oppressioni e discriminazione già a partire dell’ambiente familiare passando poi nell’arco della loro vita per i diversi episodi di trans fobia sociale e interiorizzata. Nella conclusione dello spettacolo recito un mio monologo intitolato “Erano solo quattordici” narra la violenza fisica e psicologica che ho subito nel settembre del 1995. Ho dovuto fare un lavoro di autocoscienza di elaborazione e guarigione di una ferita esistenziale molto profonda provocata da questo episodio di estrema violenza.

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