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Una piccola rivoluzione gentile

Ovvero come una coppia di mamme lesbiche ha rivoluzionato la letteratura italiana per l’infanzia raccontando tutti i tipi di famiglie.
A partire dalla loro esperienza di socie fondatrici di Famiglie Arcobaleno, l’Associazione di genitori LGBTQI+ nata con l’obiettivo di ottenere la piena parità di diritti per i bambini e le bambine figli* di due mamme o di due papà, attraverso il riconoscimento alla nascita di entrambi i genitori e promuovendo un cambiamento culturale.

Famiglie Arcobaleno nasce nel 2005 dalla volontà di alcune coppie di donne e di uomini unit* dal desiderio di diventare genitori in un paese che non prendeva in considerazione questa possibilità. Il loro cammino verso la genitorialità non rimase però solo un’esperienza personale ma divenne un fatto politico quando decisero che i figli e le figlie non bastava metterli al mondo ma bisognava costruire per loro un Paese più accogliente e consapevole, soprattutto sull’omogenitorialità.

Nel 2021 Famiglie Arcobaleno ha più di 5000 soci* in tutta Italia, continua a lavorare a livello politico e sociale, si occupa di formazione, scuola, organizza convegni e incontri sul tema dell’omogenitorialità.

A sinistra Giuseppina La Delfa, per 10 anni Presidente di Famiglie Arcobaleno, sfila a un pride.

UNA CASA EDITRICE NEL VERO SENSO DELLA PAROLA

La casa editrice Lo Stampatello nasce nella casa milanese di Francesca Pardi e sua moglie Maria Silvia Fiengo: «Le scelte editoriali, la correzione di bozze e il controllo delle cianografiche, vengono fatti al tavolo della nostra cucina.»

Ma perché nasce Lo Stampatello?

La casa milanese di Maria Silvia e Francesca sede de Lo Stampatello.

Entrambi i loghi sono stati creati da Maria Caprì.

UN’IDEA CHE NASCE DALL’AMORE

Francesca racconta di non aver mai pensato di scrivere un libro finché la primogenita Margherita non va a scuola. Da lì nasce nelle sue mamme il desiderio di aiutarla a rispondere alla domanda dei e delle compagne di classe: «Perché hai due mamme?»

Così è nato il primo libro «Piccola storia di una famiglia: perché hai due mamme?» illustrato da Bum ill&art.

UN’IDEA CHE NASCE DALL’AMORE/2

Inizialmente era solo un libretto che girava tra i soci e le socie di Famiglie Arcobaleno. E poiché in Italia nessuno se la sentiva di pubblicarlo, Maria Silvia e Francesca decidono di fondare la loro casa editrice: Lo Stampatello.

Ed è proprio grazie all’aiuto e al sostegno dell’Associazione Famiglie Arcobaleno che nasce la prima pubblicazione italiana per bambin* che parla di famiglie omogenitoriali.

DUE MAMME E… UN PAPÀ!

Ma basta stampare dei libri per raggiungere le librerie?

Francesca: «Avevamo aperto la casa editrice, avevamo stampato i nostri primi libri, il problema a quel punto era raggiungere le librerie italiane, per non restare confinate nel nostro cerchio di soci e simpatizzanti. I nostri prodotti di nicchia interessavano ancora un ristrettissimo pubblico.»

Lo Stampatello capisce di dover pubblicare un libro che racconti tutti i tipi di famiglie, non solo quelle con due mamme e due papà, e magari illustrato da qualcuno che tutti amano e riconoscono. E chi meglio del papà della Pimpa?

Altan e gli avrei chiesto di illustrare un racconto di un’autrice sconosciuta (io), per una casa editrice appena nata (Lo Stampatello) con due titoli in catalogo e senza un distributore, che parlava di famiglie con due mamme, due papà, un solo genitore…. Probabilità di successo: nulle.»

Altan e Francesca Pardi

PICCOLO GRANDE UOVO

Ma contro ogni aspettativa il progetto va in porto, Altan accetta di illustrare la storia di Francesca chiedendo solo di sostituire gli essere umani con gli animali. Nasce così da un misto di caparbietà, immaginazione e forza di credere nei sogni, quel capolavoro della letteratura per l’infanzia che è PICCOLO UOVO.

«Il messaggio di Piccolo uovo è disarmante nella sua semplicità: non è la forma che fa una famiglia ma l’amore che vi dimora; sono le relazioni tra i suoi componenti che contano, al di là del genere, del numero, delle origini genetiche, del colore della pelle.»

MOLTO DA FESTEGGIARE

Tutta la famiglia ritira il Premio Andersen, premio per la letteratura per l’infanzia, vinto da Piccolo Uovo nel 2012.

Antonio, Margherita, Raffaele e Giorgio al matrimonio delle loro mamme nel 2013 a Barcellona. In Italia nel 2021 non esiste ancora il matrimonio egualitario e solo nel 2016 è stata approvata una legge sulle unioni civili per le coppie dello stesso sesso che però non consente il riconoscimento dei e delle figlie alla nascita né l’adozione.

COME IN TUTTE LE FIABE ARRIVANO I CATTIVI…

Nel 2012 a Milano l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino elogia pubblicamente il libro, scoppia un caso mediatico e la reazione dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova non si fa attendere.

Articolo di giornale

Articolo di giornale

…MA I BUONI LI FANNO SCAPPARE

La risposta della città però è più forte e i Sentinelli di Milano portano in piazza centinaia di persone per dire: “La città Medaglia d’oro della Resistenza dice no all’odio, all’omotransfobia e a rigurgiti di stampo nazifascista. A Milano i libri si leggono, non si bruciano”. I militanti di Forza Nuova si riducono a una ventina di persone davanti a un gazebo dove distribuiscono liste di libri da bruciare.

Manifestazione de i Sentinelli di Milano.

Tweet de Lo Stampatello.

PICCOLO UOVO PRENDE VITA

Nel 2018 l’Associazione Famiglie Arcobaleno, grazie anche all’impegno di una coppia di mamme, e Lo Stampatello decidono di collaborare alla realizzazione delle versione animata di Piccolo Uovo. Nasce così il cartone animato scritto da Francesca Pardi e disegnato da Altan, con la voce di Lella Costa e le musiche di Vince Tempera. Produzione Gertie.

«Ci è capitato di sentire qualcuno commentare di fronte al libro: “Bèh, tutto qui? Mi aspettavo chissà che cosa”. Già, è tutto qui, è sempre poco quello di cui ha bisogno un bambino, ma in quel poco ci deve essere tutto.»

Una scena del cartone animato PICCOLO UOVO.

La casa editrice Lo Stampatello nasce nella casa milanese di Francesca Pardi e sua moglie Maria Silvia Fiengo: «Le scelte editoriali, la correzione di bozze e il controllo delle cianografiche, vengono fatti al tavolo della nostra cucina.»

Ma perché nasce Lo Stampatello?

La casa milanese di Maria Silvia e Francesca sede de Lo Stampatello.

Entrambi i loghi sono stati creati da Maria Caprì.

Francesca racconta di non aver mai pensato di scrivere un libro finché la primogenita Margherita non va a scuola. Da lì nasce nelle sue mamme il desiderio di aiutarla a rispondere alla domanda dei e delle compagne di classe: «Perché hai due mamme?» Così è nato il primo libro «Piccola storia di una famiglia: perché hai due mamme?» illustrato da Bum ill&art.
Inizialmente era solo un libretto che girava tra i soci e le socie di Famiglie Arcobaleno. E poiché in Italia nessuno se la sentiva di pubblicarlo, Maria Silvia e Francesca decidono di fondare la loro casa editrice: Lo Stampatello. Ed è proprio grazie all’aiuto e al sostegno dell’Associazione Famiglie Arcobaleno che nasce la prima pubblicazione italiana per bambin* che parla di famiglie omogenitoriali.

Ma basta stampare dei libri per raggiungere le librerie?

Francesca: «Avevamo aperto la casa editrice, avevamo stampato i nostri primi libri, il problema a quel punto era raggiungere le librerie italiane, per non restare confinate nel nostro cerchio di soci e simpatizzanti. I nostri prodotti di nicchia interessavano ancora un ristrettissimo pubblico.»

Lo Stampatello capisce di dover pubblicare un libro che racconti tutti i tipi di famiglie, non solo quelle con due mamme e due papà, e magari illustrato da qualcuno che tutti amano e riconoscono. E chi meglio del papà della Pimpa?

Altan e gli avrei chiesto di illustrare un racconto di un’autrice sconosciuta (io), per una casa editrice appena nata (Lo Stampatello) con due titoli in catalogo e senza un distributore, che parlava di famiglie con due mamme, due papà, un solo genitore…. Probabilità di successo: nulle.»

Altan e Francesca Pardi

Ma contro ogni aspettativa il progetto va in porto, Altan accetta di illustrare la storia di Francesca chiedendo solo di sostituire gli essere umani con gli animali. Nasce così da un misto di caparbietà, immaginazione e forza di credere nei sogni, quel capolavoro della letteratura per l’infanzia che è PICCOLO UOVO.

«Il messaggio di Piccolo uovo è disarmante nella sua semplicità: non è la forma che fa una famiglia ma l’amore che vi dimora; sono le relazioni tra i suoi componenti che contano, al di là del genere, del numero, delle origini genetiche, del colore della pelle.»

Tutta la famiglia ritira il Premio Andersen, premio per la letteratura per l’infanzia, vinto da Piccolo Uovo nel 2012.

Antonio, Margherita, Raffaele e Giorgio al matrimonio delle loro mamme nel 2013 a Barcellona. In Italia nel 2021 non esiste ancora il matrimonio egualitario e solo nel 2016 è stata approvata una legge sulle unioni civili per le coppie dello stesso sesso che però non consente il riconoscimento dei e delle figlie alla nascita né l’adozione.

Nel 2012 a Milano l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino elogia pubblicamente il libro, scoppia un caso mediatico e la reazione dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova non si fa attendere.

Articolo di giornale

Articolo di giornale

La risposta della città però è più forte e i Sentinelli di Milano portano in piazza centinaia di persone per dire: “La città Medaglia d’oro della Resistenza dice no all’odio, all’omotransfobia e a rigurgiti di stampo nazifascista. A Milano i libri si leggono, non si bruciano”. I militanti di Forza Nuova si riducono a una ventina di persone davanti a un gazebo dove distribuiscono liste di libri da bruciare.

Manifestazione de i Sentinelli di Milano.

Tweet de Lo Stampatello.

Nel 2018 l’Associazione Famiglie Arcobaleno, grazie anche all’impegno di una coppia di mamme, e Lo Stampatello decidono di collaborare alla realizzazione delle versione animata di Piccolo Uovo. Nasce così il cartone animato scritto da Francesca Pardi e disegnato da Altan, con la voce di Lella Costa e le musiche di Vince Tempera. Produzione Gertie.

«Ci è capitato di sentire qualcuno commentare di fronte al libro: “Bèh, tutto qui? Mi aspettavo chissà che cosa”. Già, è tutto qui, è sempre poco quello di cui ha bisogno un bambino, ma in quel poco ci deve essere tutto.»

Una scena del cartone animato PICCOLO UOVO.